mercoledì 8 maggio 2013

RACCONTO DI UN ANNO


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La CLF virtus archivia la stagione sportiva 2012/2013 con una salvezza conquistata con oltre un mese d'anticipo. Un romanzo intenso scritto dalle penne di molti protagonisti che conferiscono alla storia le sfumature delle grandi occasioni. Un percorso profondo snodato attraverso ventisei difficili sfide, ventisei battaglie che ci hanno accompagnato in questo anno targato Virtus. Ci sono i momenti divertenti e epici, accompagnati dai periodi in cui niente funziona come spesso accade nella storie..... c'è un alternanza di sali e scendi perché in fondo la pallacanestro è così.  C'è la forza di una squadra capace di cadere e rialzarsi, c'è la competenza di uno staff tecnico meritevole di traghettare un team giovane e ricco di debuttanti..... E poi c'è pubblico che ha spinto, incitato e incoraggiato gli atleti anche quando funzionava poco e niente. C'è tutto questo in un anno di Virtus, Un anno di emozioni, vittorie, delusioni e scontiste, velate dalla magia che solo la pallacanestro sa infondere......

Si comincia a settembre con un organico molto giovane, qualche faccia nuova e la sensazione di affrontare un campionato difficile e competitivo. Gli allenamenti estivi mostrano una squadra motivata e incisiva e le prime partite di campionato regalano due vittorie convincenti. Poi la flessione, inevitabile questi livelli specie per una compagine che annovera nel roster molti Under 20... un calendario difficile rivela un team che ancora fatica a trovare una dimensione, combattuta tra l'esperienza dei senatori e la freschezza dei più giovani. Il ko 88-48 subito contro Orzinuovi è probabilmente un segnale che qualcosa va cambiato. Ogni tanto il meccanismo ideato da Pasqua si rompe, l'ostacolista cade lasciando solo brutte sconfitte e molti dubbi riguardo il futuro. E poi la sfortuna, fedele accompagnatrice della stagione, personificata nella sconfitta casalinga contro Lissone al termine di un match lungamente condotto. Si giunge alla pausa natalizia con appena 8 pt in classifica, vivendo nella continua ricerca di un pendolo capace di scaldare gli animi e spostare gli equilibri. A metà gennaio si consuma l'inversione di rotta e con una mossa di assoluta lungimiranza i capi società convinco Drusin a tornare a indossare la maglia che lo ha reso grande. Da li in poi la strada intraprende un percorso  più morbido e meno arcano perché tutto il team risente della presenza di maggior serenità. E in effetti la prima uscita della nuova Virtus si tramuta in un importante successo strappato contro Bernareggio, con 22 pt del nuovo acquisto supportato da un team trasformato e rivitalizzato.
Poi i miracoli contro Crema e Pisogne surclassati tra le mura amiche al termine di due match tanto intensi quanto fortunati. La cartolina con cui si immortala la stagione rimane il successo contro la compagine di coach Galli perché  come scriveva Brera, le vittorie più belle sono quelle inaspettate. Una flessione nella parte conclusiva della stagione compromette un extremis tentativo di approdare ai playoff come ottava testa di serie, ma c'è da essere soddisfatti in casa Clf.

Negli obbiettivi raggiunti si intravede tutta l'essenza di questa squadra, l' efficacia e capacità di soffrire , la potenza e il veleno. Priva di un elemento superiore la Clf ha costruito la salvezza concentrandosi su un collettivo in cui ogni giocatore ha contributo in maniera piccola ma decisiva. Dai più esperti ai più giovani, dai più energici ai più timidi....il 2013 Virtus parla una lingua senza età, un cocktail esplosivo e shekherato che ha emozionato e divertito. Dall'esperienza di Drusin, Beretta e Parsani, al talento di Guffanti, Bonacina, Deleidi dalla freschezza di Augeri, Capaccioli e Ghisaldi alla fisicità di Perdon e Gotti.. insieme per creare le basi su cui costruire un solido futuro. E poi lo staff tecnico guidato dalla modestia e competenza di coach Pasqua e Cirelli, senza dimenticare la solidità e preparazione di una società che consente a Bergamo, anche in questi tempi, di vantare  una squadra degna del proprio nome. Avrebbe meritato di più forse la squadra di Pasqua, ma è un rimpianto relativo, i bilanci si traggono per il numero di applausi raccolti non certo per le vittorie incamerate...